VEGAN RIOT: la Rivoluzione ai Fornelli dal 2005!

Chi Siamo

Un po’ di Storia [wp-svg-icons icon=”history” wrap=”i”]

 

Veganriot nasce nel 2005 con lo scopo di mostrare al pubblico cosa mangia un vegan giorno per giorno, in un’era in cui la cucina vegan era sconosciuta ai più. Ai tempi, non solo i siti di cucina vegan erano pochissimi, ma ne mancava uno in cui fosse possibile toccare con mano o meglio, guardare con occhio, la tavola di un vegan e capire che non crepava di fame. Per questo Veganriot è stato tra i primissimi siti di ricette in Italia ad accompagnare ogni ricetta con la foto del piatto finito.

Il tutto senza trucchi e senza inganni: quelli presentati nelle foto, e nelle ricette erano (e sono ancora) i piatti che veramente Paolo e Alessandra, i due fondatori, mangiavano (e mangiano) nella loro vita di tutti i giorni. Nel 2007 all’attività del sito si uniscono le Grande Abbuffate,

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le prime cene vegan della capitale, che, tramite il piccolo prezzo e la grande varietà e quantità dei cibi proposti, avevano lo scopo di far provare a tutti la cucina vegan. In quell’anno Paolo inizia anche a lavorare come cuoco presso un ristorante vegetariano di Roma e ad affiancare, a quella di autore del sito e di cuoco, quella di insegnate di cucina vegan.

Nel 2010 esce il primo libro di Veganriot, «La rivoluzione si fa in cucina», uno dei primissimi libri di cucina vegan in Italia. Lo stesso anno iniziano i corsi di cucina vegan di Veganriot,

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proposti a prezzo popolare per avvicinare alla cucina vegan il maggior numero di persone. Nel 2013 Paolo partecipa come conduttore alla trasmissione del Gambero Rosso «Né Carne Né pesce».

A novembre dello stesso anno, dopo mesi di lavoro, Paolo e Alessandra finalmente aprono a Roma SoWhat?!?, il primo ristorante vegan di Roma, dove si possono assaggiare i piatti di Veganriot.

Lo Scopo [wp-svg-icons icon=”feed” wrap=”i”]

 

L’intento di Veganriot è sempre stato quello di far comprendere come la cucina vegan possa essere varia, divertente, facile e alla portata di tutti.

E’ per questo che le ricette di Veganriot sono quasi tutte preparate con ingredienti di facile reperimento, che abitualmente si hanno in casa.

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Lo scopo è di far conoscere la cucina vegan con ironia e con il sorriso, avendo come focus il cibo, la cucina, la voglia di descrivere un modo di mangiare, e uno stile di vita, lontano sì da quello comune, ma non per questo irraggiungibile.

Altro scopo del sito è spiegare che veganesimo non fa necessariamente rima con una vita alimentare triste e piena di privazioni. Insomma, vegan è possibile. E qua lo si vuole dimostrare. Non che ce ne sia bisogno lo si sa, ormai: i vegan sono parecchi e tutti molto presenti in rete.

Certo, manca la coda alla vaccinara e la trippa gagliarda noterete voi.

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Crediamo che se ne possa fare a meno, o perlomeno c’è chi campa assai bene senza, e non ha alcuna mancanza del mondo animale nei piatti. Anzi.

Qui canteremo le lodi di padelle e tegami, partendo dalle basi e sputeremo sull’hamburger preconfezionato, malgrado il suo essere vegan, comodamente in vendita in tutti i supermercati, migliori e non…

Perché Vegan [wp-svg-icons icon=”question” wrap=”i”]

 

[left]1°[/left] > La questione animale in primis.

Riteniamo che la loro esistenza non debba essere in funzione della dieta e dei bisogni umani.

[left]2°[/left] > Non siamo mai stati degli attivisti

di nessuna specie, se per caso qualcuno sta gridando ai fondamentalisti – anche se tutte le attività di Veganriot hanno sempre avuto lo scopo di diffondere la cucina vegan e non di guadagnare sfruttandola.

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[left]3°[/left] > Non siamo nemmeno dei radical chic

da portare nel salotto buono per intrattenere la compagnia e fare sfoggio di amici “strani”, se è per questo.

[left]4°[/left] > Né siamo dei fissati del salutismo

che pensano che una dieta di frullati ci farà campare duecento anni – ne varrebbe la pena, poi?

[left]5°[/left] > Tantomeno siamo seguaci di una qualche religione

o passiamo il tempo ad abbracciare gli alberi e a parlare con le formiche.

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[left]6°[/left] > Crediamo semplicemente che gli animali

così come gli umani, abbiano diritto ad una vita libera dalla sofferenza e dallo sfruttamento e che la loro esistenza abbia valore in sé, al di là dei benefici che essa può dare agli esseri umani.

 

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GLI AUTORI. . .[wp-svg-icons icon=”pencil-2″ wrap=”i”]

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[left]Alessandra-history[/left]

Alessandra

1993-giorni nostri



[toggle_group][toggle title=’INIZIO A suonare con le SPP’][wp-svg-icons icon=”music” wrap=”h3″]

e divento vegetariana, prima totale, poi solo pesce, poi ancora vegetariana totale. Anche il resto delle SSP e quasi tutti quelli che conoscevo ai tempi mangiavano come me. Ho imparato a cucinare dopo la mia scelta alimentare, soprattutto per sollevare mia madre dall’incombenza di dover preparare da mangiare piatti vegetariani, dei quali non sapeva assolutamente niente.[/toggle][toggle title=’LA MIA BIBBIA ERA «Il Cucchiaio Verde» ‘][wp-svg-icons icon=”book” wrap=”h3″]

ricettario interessante ma con molti ingredienti che per me ai tempi, in una cittadina di provincia, erano difficili da trovare. La mia scelta in famiglia è stata accolta senza polemiche, anche perché ho sempre goduto di una libertà pressoché totale. Come ho detto, buona parte dei miei amici era vegetariana e, quindi, non ho avuto nessun problema nemmeno da questo punto di vista.[/toggle][toggle title=’SONO PASSATI talmente tanti ANNI’][wp-svg-icons icon=”clock” wrap=”h3″]

che le cose hanno fatto in tempo a cambiare diverse volte. Così, quelli che erano vegetariani e vegan crescendo sono tornati (quasi) tutti onnivori, per poi tornare nuovamente vegan e vegetariani ora che è tornato di moda.[/toggle][toggle title=’MOLTE altre COSE sono CAMBIATE’][wp-svg-icons icon=”shuffle” wrap=”h3″]

da quando sono diventata vegetariana prima e vegan poi – non ricordo esattamente quando: non sono mai stata un tipo da anniversari. Oggi gli scaffali dei supermercati sono pieni di cibo vegan e la gente ha più o meno capito cosa mangiamo, anche se ormai l’immagine che molti hanno di noi è quella di…[/toggle][toggle title=’PAZZI ROMPIScatole’][wp-svg-icons icon=”evil” wrap=”h3″]

(e qui sarebbe necessario chiedersi il perché). Alcune delle ricette di questo sito sono state concepite in un’epoca in cui non esistevano formaggi e panna da montare vegetale. Si stava meglio? No, a mio parere no. Anche se molti sostengono che il capitalismo sta addomesticando l’essenza rivoluzionaria del veganismo, io non sono di questo parere. Anche se ammetto che è un po’ strano vedere i colossi dell’editoria legata alle ricette pubblicare sempre più ricette vegan e trovare in edicola giornali su come fare la pasta vegan. Oggi si fa anche un gran parlare di… [/toggle][toggle title=’VEGAN in Associazione con la SALUTE’][wp-svg-icons icon=”leaf” wrap=”h3″]

e il salutismo. Ovviamente, non posso sapere se la mia salute è migliore di come sarebbe stata se avessi continuato a mangiare carne e latticini, ma non sono affatto sostenitrice di quella corrente di pensiero che associa il vegan alla salute. La mia scelta è stata ed esclusivamente…[/toggle][toggle title=’di CARATTERE ETICO’][wp-svg-icons icon=”support” wrap=”h3″]

Credo, infatti, che anche gli animali, come gli esseri umani, abbiano diritto ad una vita felice, libera dallo sfruttamento. La loro esistenza non ha valore in funzione dei benefici che puo’ dare alla nostra, ma ha un valore in sé. Non sono nemmeno a favore dell’integralismo vegan. Sarà che non credo nei dogmatismi e penso che la realtà sia un po’ più complessa di come noi ce la rappresentiamo.[/toggle][toggle title=’INSIEME a PAOLO, nel 2005′][wp-svg-icons icon=”code” wrap=”h3″]

sono stata fondatrice e curatrice di questo sito. Sempre come Veganriot e sempre insieme a Paolo (ma aiutati da un manipolo di fedelissimi, come i ragazzi e le ragazze del Macchia Rossa, mia sorella Tiziana e il nostro amico Matteo) abbiamo, poi, unito all’attività strettamente legata a questo sito, quella delle…[/toggle][toggle title=’GRANDI ABBUFFATE Vegan Riot’][wp-svg-icons icon=”food” wrap=”h3″]

(grandi cene dal piccolo prezzo, prime del genere vegan a Roma) e pochi anni dopo quella dei corsi di cucina vegan.[/toggle][toggle title=’NEL 2013 abbiamo aperto IL SoWhat?!?’][wp-svg-icons icon=”location” wrap=”h3″]

il nostro primo ristorante.
Mentre ormai parecchi anni prima, ho conseguito la laurea in Antropologia culturale e il master in Mediazione linguistico-culturale presso l’Università La Sapienza e il corso di specializzazione in Marketing presso la Luiss di Roma.[/toggle][/toggle_group][/one_half]

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[left]Paolo-history[/left]

Paolo

Curriculum Alimentare



[toggle_group][toggle title=’1972-1989 • ONNIvoro’][wp-svg-icons icon=”pacman” wrap=”h3″]

A quindici anni ero alto un metro e sessanta e pesavo ottantotto chili; mangiavo tanto, zuccheri, cibo preconfezionato e raffinato, ufficialmente seguivo diete dimagranti ma in realtà mi ingozzavo come se qualcuno dovesse fare del patè con il mio fegato.[/toggle][toggle title=’1989-1992 • PESCEtariano’][wp-svg-icons icon=”crop” wrap=”h3″]

Il termine pescetariano è giunto nel mio scarso vocabolario solo recentemente e l’ho sempre considerato particolarmente buffo. Ad ogni modo il periodo 89-92 è stata solo la transizione verso il vegetarianismo, mediata dall’influenza di mia madre (e relativa vita familiare): in pratica mangiavo pesce sì, ma la coscienza vegetariana era già maturata da un po’; dovevo solo aspettare che la vigilanza materna si allentasse un attimo… Nota Bene: fino ai sedici anni avevo mangiato solo una volta in vita mia i fagioli e mi avevano fatto schifo.[/toggle][toggle title=’1992-1994 • VEGEtariano’][wp-svg-icons icon=”airplane” wrap=”h3″]

Finalmente, dopo una vacanza estiva, sono tornato a casa da vegetariano e la genitrice accettò la cosa, non di buon grado, ma comunque accettò. La mia uscita fuori di casa, ha poi comunque chiuso il conflitto familiare e chi si è visto, si è visto…[/toggle][toggle title=’1994-1999 • VEGAN’][wp-svg-icons icon=”headphones” wrap=”h3″]

Orde di vegan e vegetariani spuntavano come funghi, complice il fertile humus musicale della prima metà anni novanta. Io ero tra di loro. Sebbene vegan, l’alimentazione era comunque abbastanza sui generis, zuccheri e porcate varie erano all’ordine del giorno. Avremmo potuto mangiare anche dei vecchi copertoni, basta che non fossero stati carnei o di derivazione animale…[/toggle][toggle title=’1999-2001 • VEGEtariano’][wp-svg-icons icon=”confused” wrap=”h3″]

Periodo di debolezza… La pizza margherita è dura da dimenticare. Questo arco di tempo ha dato particolari gioie al mio palato, tuttavia l’ho sempre vissuto male e con un senso di triste colpevolezza…In realtà poi non mangiavo mai uova, o perlomeno non sono mai entrate in casa sotto tale forma. E’ stata più un’ orgia di latticini…

[/toggle][toggle title=’2001-… • VEGAN’][wp-svg-icons icon=”tab” wrap=”h3″]

Essere ferrei su certe questioni è mia prerogativa e quindi il ritorno sui vecchi passi è d’obbligo. Pizza margherita non ti temo più, i guerrieri del nuovo millennio sono di nuovo in sella (di eco-pelle)! Da questo periodo in poi si darà una svolta decisiva all’alimento, prediligendo quello non raffinato, il biologico, l’integrale, il locale, bandendo gli zuccheri, bevande gasate, preconfezionati, surgelati etc etc Per la cronaca a 31 anni pesavo 59 chili ed ero (e sono ancora) alto 1,70. Tralascerei di dire che, a 33 anni, abbandonato l’isterismo da attività fisica sorto con il giro di boa dei 30’, sono ritornato ai 63 kg, ma per dovere di cronaca…[/toggle][toggle title=’PERCHÉ’][wp-svg-icons icon=”question” wrap=”h3″]

Ho sempre avuto un ottimo rapporto con gli animali in generale sin da bambino – si narra che almeno tre gatti vegliassero sulla mia culla mentre dormivo -. Felini hanno sempre occupato i miei letti e riempito di peli i miei vestiti. Tuttavia è noto che avere animali per casa non va sempre d’accordo con il non avere animali nel piatto. La mia coscienza vegetariana prima e vegan a più riprese, è cresciuta in ambiente che qualcuno definirebbe radicale, attraverso contatti, dischi, concerti, persone dell’ambiente punk-hardcore. La spinta verso il vegetarianismo venne da un disco degli Youth Of Today “we’re not in this alone”, mentre quella definitiva verso il veganismo fu per colpa degli Engage (il cui disco non era nemmeno così interessante in realtà…). Quando si dice che la musica ha potere…[/toggle][toggle title=’ControCULTURA’][wp-svg-icons icon=”earth” wrap=”h3″]

Lo so, è una parola strana. Da una parte c’è Dante Alighieri e la sua Divina Commedia, che per carità ha i suoi meriti, e dall’altra c’è la controcultura, una materia che passa da una testa all’altra, che non è insegnata nelle scuole, che investe vari ambienti e varie menti ed ovviamente ha mille sub-materie. Ho frequentato la scuola dove ti insegnavano Dante e mi è servita veramente a poco. Mentre ho imparato molto dalla seconda, quella in cui nessuno ti dà attestati di frequenza, né diplomi, e per fortuna non si danno esami. Certo, se reciti passi sani de La Divina Commedia qualcuno che batte le mani lo trovi e fa sempre il suo effetto con i genitori. Mentre se sei vegan, non vesti di pelle, hai l’auto alimentata a metano e cerchi di usarla il meno possibile, fai la raccolta differenziata, preferisci i cibi integrali ed un venditore umano in carne ed ossa senza nastri trasportatori, curi un orto perché reputi che l’autoproduzione sia sacrosanta, cucini più di 8 nonne messe insieme e odi i 4 salti in padella, riduci quasi a zero i consumi delle merci, usi detersivi a basso impatto ambientale, hai le lampadine a basso consumo, lavi i vestiti a 30° etc etc, sfido a trovarti una platea a batterti le mani. Magari non la incontri nelle immediate vicinanze, perché il vicinato è quello che è. Tuttavia gli interessi per queste tematiche mi sembrano crescere nel tempo. A mio modesto avviso essere vegan è un tassello in un quadro di controcultura atto, se non a migliorarlo, a rendere meno peggiore il mondo in cui per poco tempo alloggiamo. La rivolta la si fa con una serie di azioni di tutti i giorni, attraverso scelte etiche e consapevoli, agendo ai margini o possibilmente fuori dal mercato. Che vi piaccia o meno.[/toggle][toggle title=’CUCINA’][wp-svg-icons icon=”dashboard” wrap=”h3″]

Mi alzo con il pensiero di cosa fare per pranzo; mentre pranzo penso a cosa cucinerò per cena. Questo riassume uno stile di vita tra i fornelli. Partendo dalle basi. Il fatto di essere stati indipendenti dalla famiglia in giovane età, o il fatto che mio padre facesse il cuoco come secondo lavoro o che altri personaggi della famiglia si destreggiassero assai egregiamente tra i fornelli aiuta. Avere a che fare con nuovi ingredienti ed esaltarsi con i sapori buoni, non scomporsi e perseverare quando non si è soddisfatti dei risultati, variare il proprio menù costantemente, seguendo il catering delle stagioni, fare in modo che i miei ospiti non pensino che da vegan si campa di solo tofu e latte di soia. Questo ed altro tra le pareti della mia cucina. Nel corso degli anni sono riuscito a trasformare questa passione in lavoro. Prima in un ristorante vegetariano di Roma (il Gecobiondo), poi in uno di Marino (La Mucca pazza), fino ad aprire, insieme ad Alessandra, il SOWHAT?!?, il primo ristorante vegan di Roma. [/toggle][toggle title=’Insegnante nei CORSI di CUCINA’][wp-svg-icons icon=”info” wrap=”h3″]

All’attività di cuoco ho sempre affiancato quella di insegnante nei Corsi di Cucina e quella legata al sito Veganriot, fondato da me ed Alessandra nel 2005.[/toggle][/toggle_group]

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